Le radici delle piante di vite corrono nella profondità del terreno così come quelle della famiglia Proietti. Persone tenaci, schiette e fedeli alla profonda tradizione hanno da sempre abitato a Olevano Romano a circa 50 km Sud-Est di Roma. Da venditori di bestiame nel primo '900, l'attività di famiglia si è evoluta stringendo un legame sempre più viscerale con la terra.
Dal nonno Fernando, mercante di vino tra il paese e la capitale, era nata l'esigenza di consolidare una produzione propria di quell'uva dal grappolo consistente e acini scuri: il Cesanese.
È su questo vitigno che il successore Lamberto, mancato pochi anni fa, concentra le sue energie cogliendo le potenzialità di quel terroir che ritrova nel suo vino dalla complessa eleganza.
È il 2006 l'anno in cui si decide di investire non solo in nuovi impianti ma di dare forma all'ambizioso progetto di una nuova cantina in grado di accogliere la crescente produzione.
Così come nella sua nuova casa, quel vino si trova nelle mani dell'abile Fernando che, con la sua innata conoscenza di quel mondo, alza sempre di più l'asticella in termini di qualità e concorrenza.
Impegnato letteralmente in tutti i campi della sua azienda, dalla operazioni in vigna, a quelle di batonnage in cantina, fino alle più noiose pratiche burocratiche, Fernando, come un vero maestro di vino, sfida continuamente il futuro con la sua azienda attraverso la ricerca di nuovi stimoli e nuovi traguardi da raggiungere.
Incastonata nel paesaggio, la cantina rispetta l'architettura tipica del territorio e l'impiego di materiali reperibili nelle vicinanze, come mattoni in terracotta e intonaci tradizionali, rispecchia i principi della bioarchitettura. Le caratteristiche morfologiche dell'area su cui sorge l'edificio, l'esposizione dei versanti e il clima, hanno determinato le soluzioni architettoniche adottate. In particolare la costruzione consiste in due piani da 400 mq l'uno, tetti ventilati in legno con manto alla romana,rivestiti da coppo ed embrice. L'attenzione al territorio e alla sua tutela si è tradotta anche nella volontà di dotare la cantina di un' impianto fotovoltaico che attualmente produce 60.000 kw di energia all'anno il cui 80% viene utilizzata per le operazioni interne ad essa mentre la restante immessa nella rete.